
Prodotta per la prima volta, in grande quantità, la versione sintetica transgenica di uno degli enzimi bersaglio per un possibile futuro farmaco anticoncezionale maschile. La scoperta faciliterà enormemente i test in vitro per individuare le molecole più promettenti per questo scopo.
Tra i vari metodi contraccettivi quelli che possono essere messi in atto dall’uomo si limitano alla vasectomia chirurgica, invasiva e pressoché definitiva; o a quella immunologica, reversibile, ma in tempi non controllabili. Le case farmaceutiche inseguono da anni con risultati deludenti l’idea di un anticoncezionale maschile orale che sia efficace sulla stragrande maggioranza dei soggetti trattati, attivo dopo poche assunzioni, privo di effetti collaterali pesanti anche in seguito a periodi di assunzione di anni e soprattutto in grado di riportare chi lo assume al precedente stato di fertilità quando viene interrotta l’assunzione. Un farmaco con queste caratteristiche avrebbe infatti un vasto mercato, a patto di superare le eventuali resistenze culturali da parte degli utilizzatori. Ma finora l’obiettivo è stato frustrato dall’impossibilità di regolare la riproduzione maschile su base ormonale come è avvenuto con quella femminile con la pillola anticoncezionale.