
Colloquialmente, quando due persone la pensano allo stesso modo, diciamo che sono sulla stessa lunghezza d’onda; con i dovuti aggiustamenti, non è una metafora così sbagliata, dopotutto. Un gruppo di ricerca basco, tramite l’elettroencefalografia, ha studiato l’attività cerebrale di coppie di partecipanti parlanti di lingua spagnola, i quali dovevano alternarsi a parlare e ascoltare in assenza di contatto visivo, in una situazione artificiale simile a quando facciamo una telefonata. Lo studio si colloca in un paradigma teorico e metodologico chiamato “two-person neuroscience”, dove l’unità di studio sono due partecipanti che interagiscono, e non uno singolo e isolato che esegue un determinato compito, come nella maggioranza degli studi di neuroscienze cognitive.

Laureato magistrale in Linguistica presso l’Università di Padova con una tesi sperimentale sull’interfaccia tra linguaggio e cognizione numerica, è attualmente dottorando di ricerca in Psychological Sciences presso lo stesso ateneo. Il suo progetto di ricerca si focalizza su come il sistema linguistico-cognitivo generi delle predizioni sui futuri stimoli linguistici mentre ascoltiamo e comprendiamo frasi e discorsi, e i possibili legami con i processi cognitivi sottostanti la produzione linguistica. Per farlo studia le dinamiche neurali tramite elettroencefalografia sia in parlanti fluenti che in adulti con balbuzie. Precedentemente è stato membro del Cognitive Biology of Language group presso l’Università di Barcellona, lavorando alla “self-domestication hypothesis” nell’evoluzione di Homo Sapiens. All’infuori dell’ambito accademico i suoi interessi maggiori sono la musica (dal post-metal al dark folk, passando per una miriade di altre cose) e la fotografia amatoriale (e l’ozio, e il cibo). Ogni tanto si diletta con la pittura e il disegno a scopo terapeutico. Contribuisce saltuariamente a Minerva da novembre 2016, concentrandosi sulle neuroscienze cognitive, la cognizione comparata e l’evoluzione umana, in particolare nella prospettiva del linguaggio e della comunicazione. Remember: your brain is proactive.