L’Albinismo è un’anomalia genetica che consiste nella completa o parziale carenza di pigmentazione (dovuta all’assenza o alla riduzione della melanina) di una persona, di un animale o di un vegetale.

Nelle profondità del mare vivono molte specie conosciute di animali albini (prevalentemente molluschi e crostacei) e sicuramente molte altre rimangono ancora da scoprire. Infatti in un ambiente totalmente senza luce, gli organismi non vengono selezionati per la loro pigmentazione perché non è un fattore necessario per la sopravvivenza o la riproduzione; essi non devono mimetizzarsi né proteggersi dai raggi UV.

Approfondiamo la conoscenza di due specie in particolare.

Nel 2005 un gruppo di biologi marini intenti ad esplorare le sorgenti idrotermali lungo la dorsale Pacifica-Antartica, ha notato un insolito crostaceo a sud dell’Isola di Pasqua. Esso vive ad una profondità di circa 2200 metri su colate laviche recenti ed in aree dove l’acqua calda si diffonde dal fondo del mare.

A causa della lunga peluria che ricopre gran parte del suo corpo è stato soprannominato “granchio yeti”, ma il suo nome scientifico è Kiwa hirsuta e non solo rappresenta una nuova specie, ma una intera nuova famiglia (Kiwaidae). Il nome del genere deriva dalla Dea polinesiana Kiwa, considerata la madre di tutte le conchiglie; invece il nome della specie, hirsuta, significa peloso in latino.

Esemplare di Kiwa hirsuta (By Andrew Thurber, Oregon State University – Oregon State University Flickr account: https://www.flickr.com/photos/oregonstateuniversity/6439209127, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=48920551)

È ancora un mistero come questo granchio, cieco ed albino, riesca a vivere nell’ecosistema formato dalle sorgenti idrotermali. Sono state formulate alcune ipotesi sulle colonie di batteri filamentosi che vivono fra la sua peluria: possono essere una risorsa di cibo che l’animale “alleva” attivamente (anche se dalle osservazioni effettuate, esso sembra essere onnivoro), oppure potrebbero essere dei sensori chimici e fisici utili per trovare cibo o altri individui della stessa specie nelle profondità del mare.

Invece, la particolarità di Munidopsis polymorpha è la possibilità di essere visto da chiunque si rechi sull’isola di Lanzarote, nell’arcipelago delle Canarie. Questo granchio vive esclusivamente all’interno del tunnel vulcanico “La Corona”, una delle grotte anchialine più famose del mondo.

Il termine anchialino deriva dal greco e significa “vicino al mare”, si riferisce a grotte costiere formate in pietra calcarea o roccia vulcanica dove è presente anche acqua di mare. Gli organismi che vivono in habitat anchialini possono essere dei veri e propri fossili viventi, oppure molto simili e strettamente correlati a quelli che vivono in acque profonde, proprio per la caratteristica comune della mancanza di luce; la maggior parte di essi sono ciechi e depigmentati.

Esemplare di Munidopsis polymorpha(By Martyn M aka Martyx – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10600191)

Il crollo della volta di una porzione di galleria vulcanica ha creato una cavità con un lago naturale all’interno, formatosi per infiltrazione di acqua attraverso la roccia; questa parte del tunnel è conosciuta come Los Jameos del Agua e rappresenta l’unica sezione che riceve una illuminazione naturale. Proprio sul fondo roccioso del lago è possibile ammirare i famosi granchi albini e ciechi di Lanzarote che luccicano fra le rocce laviche nere.

Karl Koelbel, zoologo dal Museo di Storia Naturale di Vienna, ha descritto per la prima volta Munidopsis polymorpha nel 1892. Esso è lungo al massimo 6 cm, è fototattico negativo e preferisce quindi le aree scarsamente o per nulla illuminate; durante il giorno rimane nascosto tra le rocce, mentre quando la luce cala diviene più attivo e facilmente visibile. L’intero ciclo vitale viene compiuto nel lago dove si possono ritrovare organismi in tutte le fasi di crescita (uova, larve, giovani ed adulti); la densità è di circa 150 individui per metro quadro.

Se avete in programma di visitare la grotta per vedere questi curiosi granchietti unici al mondo, fate molta attenzione a non inquinare l’ambiente (per esempio lanciando monetine nel lago) perché l’ecosistema è molto fragile ed ogni cambiamento dell’equilibrio naturale potrebbe determinare l’estinzione delle specie endemiche presenti.

Di A. A.

Approfondimenti:

Articolo sulla scoperta di Kiwa hirsuta https://goo.gl/syB4dR

Tunnel La Corona e Los Jameos del Agua https://goo.gl/ZnOyxf