Dopo un titolo sensazionalistico e una foto incredibilmente realistica, andiamo a descrivere una scoperta che terrorizzerà i casalinghi di tutto il globo.

Parliamo di scarafaggi, insetti che vengono considerati alla stregua dei ratti per gli stessi motivi: sono riusciti ad adattarsi molto bene agli ambienti antropici, nascondendosi dove non abbiamo modo di vederli e attendendo il momento giusto per accalappiare qualche resto di cibo.

In realtà, per gli elementi citati qui sopra dovremmo fare un applauso a queste bestiole che sono riuscite ad approfittare di tutte le trasformazioni ambientali che abbiamo causato. Ma sono creature losche e le associamo alla sporcizia, quindi ci fanno schifo.

Ma gli scarafaggi se ne fregano della considerazione che abbiamo di loro. Uno studio recentemente pubblicato ne è la conferma. Pare che questi insetti si stiano adattando molto rapidamente per resistere agli insetticidi che utilizziamo per debellarli.

Lo studio è stato condotto da Michael Scharf e colleghi (University of Purdue) in Indiana e nell’Illinois (USA), su diverse popolazioni di scarafaggi della specie Blatella germanica. In particolare, le popolazioni sono state sottoposte per 6 mesi di tempo ad insetticidi con sostanze chimiche che agiscono diversamente: ad esempio, a livello neurologico o a livello dell’esoscheletro.

Un grazioso esemplare di Bletella Germanica

Prima dello studio, gli scarafaggi sono stati catturati in ogni sede d’interesse e testati in laboratorio per determinare gli insetticidi più efficaci per ciascun trattamento, in modo da cercare di ottenere i migliori risultati possibili.

Sono state anche utilizzate diverse combinazioni di insetticidi, per valutarne l’effetto sugli animali e i potenziali tempi di adattamento. In tutti i casi, tranne con il gel di adamectina che ha ridotto la popolazione, i ricercatori hanno osservato che le popolazioni acquisiscono nel tempo una notevole resistenza alle sostanze testate.

Gli scarafaggi hanno un ciclo riproduttivo molto breve (circa 3 mesi). Quindi, se un individuo manifesta delle caratteristiche genetiche che gli consentono di resistere ad una determinata sostanza, queste riusciranno a diffondersi rapidamente all’interno della popolazione, da una generazione all’altra.[2]

Ma la cosa veramente sorprendente è che gli scarafaggi già resistenti ad una classe di insetticidi acquisiscono resistenza anche ad altre classi di insetticidi a cui non erano stati esposti in precedenza (cross-resistenza). Ne consegue che la resistenza incrementa da 4 a 6 volte in una sola generazione.

Questi risultati sono ancora da valutare dal punto di vista genetico, ma ci fanno intuire che non sono sufficienti gli insetticidi per far fronte a queste creature. Nel giro di qualche anno, dovremmo aspettarci degli scarafaggi impressionanti, paragonabili alla rappresentazione qui sotto?

Vagli a dare dello scarafaggio, adesso!

Insomma, il destino dell’umanità si fa paradossale: dopo anni di trasformazioni ambientali, gli animali che meglio si adattano a questi cambiamenti prenderanno il sopravvento.

Al di là delle ironie, i ricercatori consigliano di puntare sulla prevenzione per ridurre la presenza degli scarafaggi in casa: pulizia e igiene la fanno da padrona. Inoltre, sono da preferire metodi integrati di disinfestazione, vista questa cross-resistenza. Ad esempio, utilizzando insetticidi e trappole insieme, anche se è più costoso.

Questo perché gli scarafaggi sono degli ottimi vettori, dal momento che sono in grado di trasportare involontariamente dozzine di tipi di batteri, come E. coli e Salmonella. Inoltre, la saliva e le feci possono innescare allergie e asma, in soggetti predisposti.

Nonostante ciò, questi animali non sono assetati di sangue umano, dunque non abbiamo motivo di rischiare l’esaurimento nervoso o di farci prendere dalla furia omicida quando li vediamo.

Fonti:

https://www.nature.com/articles/s41598-019-44296-y