Una fuga di gas da un deposito di stoccaggio sotterraneo è all’origine di quello che è stato definito un disastro ambientale peggiore di quello della piattaforma Deepwater Horizon nel Golfo del Messico nel 2010, almeno sotto l’aspetto dell’emissione di gas serra.


Il metano è una fonte di energia più pulita degli altri combustibili fossili perchè rilascia meno anidride carbonica e particolato; ma il metano incombusto è anche un gas serra 80 volte più potente dell’anidride carbonica.
Ora la fuga di gas è stimata in 50.000kg all’ora, con una dispersione di gas serra pari a quella di 6 centrali a carbone o a 7 milioni di automobili.
A più di due mesi dalla scoperta della perdita la Southern California Gas Company, responsabile dell’impianto, non è ancora riuscita a fermarla. Dopo i primi tentativi falliti, la Compagnia sta ora eseguendo una trivellazione fino al deposito alla profondità di oltre 2.500m, attraverso il quale sigillare il serbatoio naturale con fanghi pesanti e cemento. Si prevede che l’intervento durerà fino alla fine di Marzo, dopo oltre 5 mesi dall’inizio della perdita (lo sversamento dalla Deepwater Horizon fu bloccato in meno di tre).
Il deposito di Aliso Canyon è il più grande della costa occidentale degli Stati Uniti, riceve gas via gasdotto dal Texas e alimenta 6 centrali elettriche e oltre 20 milioni di utenze, ma fino all’inizio della fuga di gas il 23 Ottobre scorso pochi dei residenti dell’area erano al corrente della sua esistenza.
Fino alla fine dell’anno 2.200 abitazioni sono state evacuate e due scuole trasferite.
Siccome il metano è inodore, ad esso vengono aggiunti additivi a base di zolfo (mercaptani) dall’odore sgradevole che ne permette l’individuazione. Anche se il metano che è più leggero dell’aria si disperde rapidamente in quota, questi additivi possono persistere a livello del terreno. Gli esperti insistono che nelle quantità attuali queste sostanze non pongono un rischio per la salute a lungo termine, tuttavia i residenti dell’area hanno avvertito sintomi quali mal di testa, nausea, sangue al naso, stordimento e affanno respiratorio.
Fino alla pubblicazione su YouTube di una ripresa aerea agli infrarossi effettuata dalla Environmental Defense Fund, questo era un disastro invisibile. Ma da allora l’allarme si è diffuso, come pure è aumentata la preoccupazione verso l’affidabilità della rete di distribuzione del gas nell’area di Los Angeles e dintorni.