I tunnel di lava sono un tipo di grotta dall’origine molto particolare, legata a un certo tipo di vulcanismo, effusivo di lave molto calde e fluide, che ha il suo esempio tipico nelle isole Hawaii.
La lava basaltica fuoriesce dal sottosuolo delle Hawaii a temperature di quasi 1200°C. Appena arriva a contatto con l’atmosfera essa perde rapidamente calore e la superficie esterna della colata in poco tempo si raffredda sotto alla sua temperatura di solidificazione, formando una crosta di solida roccia nera al di sopra di un flusso liquido ancora in movimento.

Thurston_Lava_Tube

Fonte foto: Wikipedia

Come l’acqua, anche la lava tende a fluire negli avvallamenti del terreno colmandone le depressioni e formando degli accumuli che trattengono più efficacemente il calore.
Questi due effetti – la formazione di una crosta solida che fa da isolante termico, e la concentrazione del flusso di lava in depressioni – portano alla formazione di un tunnel di lava. Un singolo flusso lavico, assimilabile a un torrente, una volta coperto da una crosta solida non perde calore e grandi quantità di lava possono essere trasferite rapidamente attraverso di esso per lunghe distanze: la grotta di Kazamura, parte del vulcano Kilauea, è la più lunga nota al mondo, con una lunghezza esplorata di 65km. All’esaurirsi del fenomeno effusivo l’ultima lava ancora fusa lascia il tunnel che svuotato si raffredda definitivamente rimanendo come testimonianza fossile della colata. Al loro interno si possono rinvenire stalattiti e colonne formate dallo sgocciolamento della lava dal tetto del tunnel e raffreddatisi in posizione.
Oltre a quelli delle Hawaii, i più famosi e spettacolari, altri tunnel lavici sono presenti sull’isola di Réunion, in Islanda, nel Queensland in Australia e, le uniche in Italia, sull’Etna.
[AP]